Antonio Carena in mostra a Rivoli
L’arte, la creatività, la forza…la provocazione di Antonio Carena. Queste e altre sono le caratteristiche dell’artista che rieccheggiano e si mantengono vive non solo grazie alle visite guidate alla Casa Museo che ne fu dimora ed è meta di visita per chi ama i luoghi deputati all’arte e alla cultura; ma mediante le iniziative e le esposizioni curate dal nipote Nicolò Balocco che, insieme alla figlia del pittore Tin Carena, rinnovano ogni volta la ricerca di originalità, opportunità e riflessione che dell’artista erano essenza.
A partire da sabato 13 maggio 2023, nella dependance di Casa Museo Antonio Carena, sono state esposte opere degli anni Settanta fortemente rappresentative del periodo del graffitismo con la mostra dal titolo “Nulla da dire, niente da ascoltare”.
Opere da respirare e osservare ricordando che era il 1971 quando Carena entrava in un momento di tipo concettuale, tendente al non intervento, all’ azzeramento dei contenuti.
Così se ‘le scritte’, al primo sguardo un insieme confuso e disordinato di segni e colori, erano mezzo efficace per esprimere e diffondere opinioni, suscitare reazioni, procurare dubbi e talvolta sfidare; le tele bianche, erano una spinta al purismo del linguaggio, una dichiarazione di esigenza di cambiamento nonché pagine sulle quali potenzialmente scrivere il proprio pensiero sull’attualità o sulla storia.
Antonio Carena si era espresso nei suoi confronti definendolo, col suo linguaggio unico, un artista non disposto a omologarsi rispetto al milieu culturale in cui agiva e pertanto simile al suo personale modo di creare e discettare: “Motivo fulcrante del nostro è un “paesaggiare” situato a randa dalla zoccolatura intellettuale del “similista della naturalità” onde evidenziare un travisamento fabbricativo d’ebbrietudini illimpidite da epifaniche luccicanze afferenti a gradi calore di ecale romanticità”. L’opera realizzata dialogherà nella dependance con la mostra di Antonio Carena in programma, fino a domenica 28 maggio.