Una nuova mostra alla GAM: il genio di Italo Cremona
La mostra “Tutto il resto è profonda notte” alla GAM di Torino, in programma dal 24 aprile al 15 settembre 2024, celebra l’eclettico universo artistico di Italo Cremona attraverso una ricca antologica curata da Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari ed Elena Volpato, frutto della collaborazione tra la GAM di Torino e il Mart di Rovereto, dove la mostra sarà ospitata in autunno.
Il tema del notturno emerge come filo conduttore nella pittura di Cremona, rappresentando una dimensione espressiva, esistenziale e filosofica che genera sogni, incubi e visioni fantastiche. La frase “Tutto il resto è profonda notte”, tratta da uno dei testi che Cremona firmava per “Paragone” negli anni ’50, sintetizza la sua ricerca artistica, in cui l’oscurità si mescola alla luce attraverso lampi e chiarori, come quelli prodotti dall’acetilene, e richiama la sua opera distopica “La coda della cometa”.
La mostra offre un’ampia panoramica sulla produzione artistica di Cremona, includendo dipinti, disegni e incisioni che spaziano dalle nature morte del Realismo magico alla visionarietà del surrealismo, definizione che l’artista amava attribuirsi. Opere provenienti dalla collezione della GAM e da altri musei, nonché prestiti da collezioni private e istituzioni, illustrano la singolarità del suo immaginario artistico. Attraverso una meticolosa ricerca di materiali documentari, la mostra si avvale del Fondo Italo Cremona all’Archivio di Stato di Torino e di archivi privati, offrendo una rilettura contemporanea dell’opera dell’artista. Il percorso espositivo segue la progressione cronologica delle sue stagioni creative, evidenziando le costanti espressive e offrendo particolare attenzione agli aspetti grotteschi, surreali e visionari delle sue opere. Una sala centrale è dedicata al mondo fantastico, mentre un’altra esplora le architetture torinesi dipinte da Cremona come scenari di un teatro segreto. La mostra mette in luce anche la produzione di nudi dell’artista, evidenziando la sua trasformazione dall’esercizio accademico verso una visione più visionaria e allucinatoria. Attraverso un equilibrio tra immagini oniriche e forme pittoriche più tradizionali, la mostra sottolinea l’attualità e la contemporaneità dell’opera di Cremona, mostrando il suo contributo intellettuale e pittorico nel contesto del Novecento e accostandolo ad altre figure eccentriche della scena torinese, come Carlo Mollino e Carol Rama.