Al MAO ‘Il grande vuoto’ fino a settembre
Con la nomina del nuovo direttore del Museo di Arti Orientali di Torino, Davide Quadrio, è cambiato anche inevitabilmente in museo stesso, come un qualcosa di vivo infatti questa realtà è ben lontana dall’immobilismo spesso additato ai luoghi di cultura e non può che mutare aspetto e filosofia in base a chi ne è alla guida.
In effetti la nuova mostra ‘Il grande vuoto’, curata da Quadrio stesso ed ideata da Claudia Ramasso, offre subito spunti interessanti per osservare la nuova natura del museo che secondo il direttore deve prima di tutto “espandere il senso della conoscenza del mondo asiatico”.
E lo fa attraverso una mostra concettuale fatta di luci e suoni (composti appositamente da Vittorio Montalti) che creano una sensazione unica e la possibilità di interfacciarsi al meglio con alcuni preziosi reperti provenienti dal Tibet, il tetto del mondo. Tra i migliori pezzi esposti troviamo una pagoda utilizzata per custodire una reliquia del Buddha della Cina settentrionale risalente al X-XII secolo, un’urna mai esposta prima appena restaurata in foglia di argento magico, ma soprattutto una rarissima thangka tibetana (una sorta di arazzo per intendersi) risalente al 1400 che ritrae Maitreya, il Buddha del Futuro raffigurato in splendide vesti e seduto sul trono dei leoni.
A completare un percorso circolare che trova la sua chiusura nella sala conferenze sarà una galleria di centinaia di fotografie di piccolo e grande formato, risalenti al 1850 fino all’inizio degli anni ‘80, raffiguranti di Buddha viventi ed alcune proiezioni didattiche.
La mostra è disponibile sino al 4 settembre 2022 e saranno disponibili eventi speciali il 30 giugno il 13 luglio ed il 4 settembre stesso.
Davide Cuneo