La meraviglia della seta e del peltro a Palazzo Madama
Dal 22 febbraio 204 al 28 gennaio 2025, Palazzo Madama ospiterà una nuova e affascinante tappa dedicata alla scoperta della bellezza della seta nelle collezioni tessili. L’esposizione offre un viaggio temporale attraverso l’arte tessile, coprendo il periodo dal XIV al XX secolo. La sala tessuti del museo sarà animata dalla rotazione di manufatti selezionati, presentando una scelta rinnovata di tessuti e abiti, tutti accomunati dalla preziosa seta. L’itinerario si snoda tra velluti tardomedievali e rinascimentali sfavillanti d’oro, inclusi pezzi iconici come l’elegante velluto fiorentino ‘ad arabeschi’ verde e argento indossato da Eleonora di Toledo nel celebre ritratto del Bronzino agli Uffizi di Firenze. Il percorso continua attraverso pattern geometrici cinquecenteschi, fiori e volute di gusto barocco, per giungere infine ai disegni fantasiosi e leggeri creati a Lione per l’abbigliamento nel XVIII secolo.
Un gruppo di vesti, marsine e gilet ricamati, insieme a una robe femminile e un caracò a grandi fiori, presenta una visione avvincente della storia della moda, sottolineando il ruolo centrale svolto dalla seta. Alcuni di questi manufatti, recentemente restaurati, saranno esposti al pubblico per la prima volta, aggiungendo un tocco di novità e autenticità all’esposizione.
Parallelamente, la generosa donazione di 128 oggetti in peltro da parte degli eredi di Attilio Bonci, esperto della storia del peltro piemontese, arricchisce le collezioni del museo con una pregevole raccolta di pezzi del Settecento e dell’Ottocento. Questa collezione spazia dagli oggetti da tavola agli elementi per la casa, dai piatti ai candelieri, comprendendo persino strumenti utilizzati per scopi legati alla medicina, come le grandi siringhe e gli accessori per clisteri.
L’allestimento in Gabinetto Cinese al primo piano di Palazzo Madama presenta una selezione dei pezzi più significativi della raccolta, con particolare attenzione ai materiali utilizzati e alle loro funzioni. Si tratta di oggetti di uso quotidiano, diffusi nelle dimore contadine e signorili, apprezzati per la loro brillantezza e somiglianza all’argento, ma soprattutto per la resistenza alle ossidazioni che rende il peltro ideale per contenere cibi. Le conoscenze attuali sui peltri piemontesi sono frutto delle ricerche di una vita condotte da Attilio Bonci (Lanzo Torinese 1942 – 2022), che ha permesso di ricostruire le personalità dei peltrai e delle loro botteghe, partendo dai punzoni di controllo della qualità della lega e dai documenti storici.