Una mostra sul magistrato Rosario Livatino al Palagiustizia
Oggi ricorre il secondo anniversario della beatificazione del magistrato Rosario Livatino, assassinato dalla mafia nel 1990. Ecco come ne ha parlato il vescovo ausiliare di Torino, Alessandro Giraudo, all’inaugurazione della mostra sulla sua figura in corso al Palagiustizia di Torino fino a sabato 13 maggio 2023 per iniziativa della Libera Associazione Forense. Così il vescovo ha parlato del personaggio e dell’iniziativa:
“Rosario Livatino è per la Chiesa un modello di santità, non solo per il martirio che ha subito, ma per quella testimonianza, martirio quotidiano, che nella sua vita è stato l’essere credibile come uomo, come credente e come giudice. In questo ci ricorda che la beatitudine non è altro che rimanere nell’abbraccio di Dio, sotto il Suo sguardo, certi che la carità e la giustizia sono i luoghi dove ancora oggi e sempre possiamo sperimentare la ricchezza di quel bene che è più forte del male.
Rosario Livatino è, allora, una pagina vivente del Vangelo perché lo ha incarnato nella sua vita, nella profonda e affascinante unità della sua vita. Un Vangelo che non è contraddizione dell’umanità, ma che anzi ne vuole essere la piena consapevolezza perché ci chiede di accogliere e vivere ciò che siamo come donne e uomini immersi nel tempo e nella storia. Anche per questi motivi, la vita di Rosario Livatino vuole parlare a ciascuno di noi, in ciò che ci accomuna e in ciò che ci differenzia.
Lo dico prima di tutto per me, senza voler insegnare nulla: personalmente ritengo che sarò capace di ascoltare e di dialogare con Rosario e la sua vicenda, solo se, come lui, anch’io sarò capace di non arrendermi davanti a tute le forme con cui il male ci illude sottilmente di essere la soluzione giusta, così da spendere invece il dono della vita perché altri possano scoprirne la ricchezza quando è vissuta fino in fondo.”